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Colori Pantone: che cosa sono?

Scegliere il colore per il proprio logo, per lo sfondo del proprio striscione pubblicitario, per il proprio nuovo prodotto, per la carta da parati personalizzata per il proprio punto vendita, non è facile. Ma questo è solo il primo ostacolo: una volta effettuata la scelta, è necessario assicurarsi che sia davvero quello il colore che verrà utilizzato per la stampa. Come fare? Pensa per esempio a un giallo: come puoi assicurarti che a essere stampato sarà proprio il tipo di giallo da te prescelto? C’è il giallo limone, il giallo paglierino, il giallo pastello, il giallo canarino, il giallo amamelide, il giallo Napoli, l’oro, il color senape, il beige, il beige chiaro, il color crema, il color mais… Per fortuna esistono dei sistemi esatti per indicare e per riconoscere tantissimi colori: tra questi, il sistema più famoso è certamente quello costituito dai colori Pantone.

Storia dei colori Pantone

Come si è arrivati a definire lo standard dei colori Pantone? Qualcuno ci aveva già provato, va detto, secoli addietro. Sul finire del Diciassettesimo secolo un artista di nome Boogert, per esempio, abbozzò una prima nomenclatura scientifica di colori, realizzando un libricino con tanti colori differenti con le relative descrizioni. Ma è nel Novecento, con le esigenze sempre più specifiche delle industrie della moda, della cosmetica e della pubblicità, che l’organizzazione dei colori raggiunge i livelli che conosciamo oggi. A mettere a punto l’organizzazione dei colori Pantone è stato Lawrence Herbert, chimico dell’azienda Pantone, nel New Jersey, la quale era specializzata per l’appunto nelle cartelle colori per l’industria della cosmetica. Passando da dipendente a proprietario tra il 1962 e il 1963, Herbert realizzò la prima guida Pantone, contenente solamente 10 colori; negli anni successivi questa guida di riferimento continuò ad ampliarsi, fino a diventare un codice molto ampio che permetteva, finalmente, di avere una formula esatta per i diversi inchiostri. La portata di questo passo fu ed è tuttora cruciale: finalmente, infatti, era possibile parlare di colori con la certezza di parlare esattamente della stessa tonalità, grazie alle famose mazzette Pantone, che raccolgono i più diversi colori. Oggi possiamo quindi dire senza paura di sbagliare che il rosso del logo Canon è un PMS 200 C, che il blu del logo di Facebook è un PMS 2386 CP, che il rosso Ferrari è un 18-1662 C, e che il giallo del suo logo è un PMS 3945 C, laddove invece il giallo del logo Ikea è un PMS 115 C, circondato da un blu PMS 2728 C.

Oggi Pantone conta migliaia e migliaia di colori: si parla di 1.867 colori proprietari per il mondo della stampa, di oltre 2.300 colori per il mondo dell’arredamento e della moda, e via dicendo.

Usare i colori Pantone

Come usare i colori Pantone per le tue esigenze e per le tue stampe? Ebbene, tutto parte ovviamente dalle mazzette Pantone, le quali sono disponibili in due tipi. C’è infatti la mazzetta per la carta patinata, la cosiddetta mazzetta coated, e c’è la mazzetta non patinata, la cosiddetta mazzetta uncoated; chi cerca riferimenti certi per la stampa, in genere, sceglie questa seconda mazzetta. Da qui in poi, non si deve fare altro che scegliere il colore più adatto, pensando al proprio logo, agli accostamenti, al proprio settore, alle sensazioni che si intendono trasmettere, ai colori dei competitors e via dicendo. Va poi sottolineato che Pantone definisce ogni anno un “colore dell’anno”, fin dal 2000. L’anno scorso, per fare un esempio, il colore dell’anno è stato il Classic Blue, con codice Pantone 19-4052, Quest’anno, nel 2021, i colori scelti sono eccezionalmente due: parliamo del Giallo Illuminating 13-0647 e del Grigio Ultimate 17-5104. Il 2019 era stato l’anno del Corallo, il 2018 dell’Ultra Violetto, il 2017 del Verde, il 2016 del Rosa Quarzo e via dicendo.