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Cambiare logo aziendale: quando, perché

Forse ti ci sei affezionato. O forse, con il tempo, ti sei praticamente dimenticato della sua esistenza. Anni fa, quando il tuo logo aziendale fu creato – da te o da un’agenzia – rispondeva probabilmente a delle logiche di marketing abbastanza precise, veicolando un certo messaggio, una certa filosofia, una determinata sensazione, all’interno di un certo trend estetico e culturale. E oggi? Ebbene, è difficile creare dei loghi aziendali capaci di restare efficaci per anni. Certo, starai pensando, ci sono dei loghi che resistono davvero tanti, uguali, nel tempo. Pensi alla Coca-Cola, a Google, a Ikea e via dicendo. Ma sai una cosa? Anche questi loghi, che ai nostri occhi possono sembrare uguali, sono stati modificati nel tempo. Certe volte leggermente, altre volte in modo pesante.. Il mitico logo della Coca-Cola ha per esempio subito tanti cambiamenti nel corso del tempo, cambiando colore, font, sfondo e via dicendo. Il logo di Google, pur mantenendo all’incirca i colori originali (o quasi, per un momento la prima G era stata verde, come la L) ha cambiato leggermente font, eliminando le grazie e successivamente anche l’ombreggiatura. E Ikea? Sì, persino l’apparentemente semplice logo di Ikea è stato rielaborato, per renderlo più adatto al web, con uno restyling impercettibile ma pur sempre presente. Quasi tutte le aziende, insomma, affrontano un restyling del proprio logo aziendale. Ma quando è il caso di farlo?

Il rebranding del logo per il cambio del trend

Spesso il cambio, o il ripensamento del logo, è dettato dal cambiamento del trend, e quindi dall’evoluzione dell’estetica. Venti o trent’anni fa si tendeva a creare dei loghi abbastanza complessi, pieni di decorazioni, di scritte e di disegni. Oggi, invece, soffia un vento un po’ più minimalista: via gli sfondi, poche scritte, disegni semplici e facilmente replicabili. Si pensi, per esempio, al logo della birra Heineken, che nel tempo ha perso lo sfondo nero e le foglie di luppolo, limitandosi ormai alla famosa stella rossa e alla scritta verde. La necessità di svecchiare graficamente il logo è, di solito, il motivo più probabile che spinge al rebranding.

Il cambio del logo per il cambio di colore

Anche i colori passano di moda. O meglio: ci sono combinazioni di colori che oggi piacciono meno. Ma questa non è l’unica motivazione che potrebbe spingere a cambiare il logo aziendale per via del colore. Talvolta, infatti, ci si rende conto di dover rielaborare il proprio logo per dei problemi tecnici, e quindi a causa di un logo che, per i suoi particolari cromatismi, non può essere stampato su particolari materiali o accessi professionali. Con la serigrafia, per esempio, non è possibile stampare qualsiasi cosa: meglio pensarci sempre al momento della scelta delle forme e dei colori!

Cambio della filosofia aziendale

Non è da escludere il cambio di logo in conseguenza del cambio di rotta dell’azienda. Forse l’azienda è diventata più grande, forse ha affiancato un nuovo tipo di prodotti o di servizi, forse ha iniziato a rivolgersi a una nuova e più importante fetta di pubblico. Quando l’azienda cambia, e cambia parecchio, allora è necessario trasferire questo cambiamento anche a livello del logo aziendale, che deve riflettere in modo efficace il nuovo spirito del business.

Il restyling del logo per eventi eccezionali

Ci sono tanti altri eventi, più rari, che possono portare un’azienda a cambiare il logo. Si tratta per esempio di un’esigenza scottante, spesso, quando due aziende si fondono in una sola: talvolta un’azienda ingloba totalmente l’altra, cancellando di fatto il brand precedente; altre volte si desidera mantenere l’essenza di entrambi i marchi, portandoli entrambi nel proprio logo (è il caso di Exxonmobil, o per esempio, guardando in Italia e molto indietro, del quotidiano Il Sole 24).